Se nel post precedente, abbiamo descritto le magiche vie dei canti degli aborigeni australiani, attraverso le quali, secondo la loro tradizione è stato formato il mondo, adesso ci troviamo davanti ad un testo molto più pratico e concreto.
Il libro di Isaac Asimov, “In principio”, descrive la genesi del mondo sotto la luce della scienza e viene definito come il manifesto del suo pensiero, filo conduttore di ogni sua opera.
Dopo la lettura di questo brano, ci accorgeremo che più che rispondere alla domanda: “da dove ha origine il mondo?” l’autore ci lascia ancora più disorientati, davanti ad un uovo primordiale schiuso, dopo averci sperduto nell’immaginare un tempo eterno.
Da in ogni caso, il primato alla scienza di scoprire, prima o dopo, il vero inizio. Ammesso che realmente esista.
“Il primo atto divino di cui la Bibbia dia notizia è la creazione dell’universo. Ma poiché Dio è eterno, deve esserci stato un periodo di tempo infinitamente lungo prima di questo atto creativo. Che cosa faceva Dio durante questo tempo infinitamente lungo?”Creava l’inferno per quelli che fanno domande del genere”, sembra esclamasse Sant’Agostino quando gli fu posta questa domanda.Ignorando (se osiamo)Sant’Agostino, possiamo azzardare qualche congettura. Dio, per esempio, potrebbe avere occupato il suo tempo creando una innumerevole gerarchia angelica. E potrebbe anche aver creato un numero infinito di universi, uno dopo l’altro, ciascuno con finalità proprie; il nostro sarebbe soltanto l’esemplare attuale della serie, a cui seguiranno infiniti altri. Oppure Dio potrebbe non aver fatto altro, fino al momento della creazione, che meditare sul suo infinito se stesso.Tutte le possibili risposte alla domanda in questione sono tuttavia semplici supposizioni; nessuna è sorretta da prove. E non solo mancano le prove scientifiche: non ci sono neppure le risposte bibliche. Le risposte appartengono interamente alla sfera della leggenda. Ma se passiamo nella sfera scientifica e pensiamo a un universo eterno, dobbiamo chiederci che aspetto avesse l’universo prima di assumere la forma attuale di circa 15 miliardi di anni fa. Anche qui bisogna ricorrere alle congetture. L’universo potrebbe essere esistito durante l’eternità come qualità sparsa ed estremamente rarefatta di materia e di energia, lentissimamente coagulatasi in un piccolo oggetto ultradenso, l’”uovo cosmico”, poi esploso formando l’universo odierno: un universo destinato a espandersi in perpetuo, fino a ridiventare una quantità sparsa ed estremamente rarefatta di materia e di energia. Oppure c’è un alternarsi di espansione e contrazione, una serie infinita di uova cosmiche, che esplodono formando ogni volta un nuovo universo. Il nostro è solo l’esemplare attuale di una serie infinita. La scienza, comunque, non è ancora riuscita a sapere quel che accadde prima dell’esplosione dell’uovo cosmico, esplosione che ha dato vita al nostro universo. La Bibbia e la scienza concordano nell’incapacità di dire qualcosa di certo su ciò che accadde prima di questo inizio. La differenza è questa: la Bibbia non sarà mai in grado di dircelo. È un testo definitivamente concluso, e su questo punto non dice nulla. La scienza, invece, continua a evolversi, e forse un giorno sarà in grado di rispondere a quesiti adesso insolubili.“