Le isole di rifiuti sorte grazie alle correnti dei mari del pianeta potrebbero essere cinque. La più grande, nota come Pacific trash wortex, nel centro dell’oceano Pacifico del nord, è grande due volta il Texas.
Lo scorso inverno una spedizione scientifica ne ha scoperta un’altra, formata da piccolissimi pezzi di plastica, nella parte nord-ovest dell’Atlantico e si pensa che ne esistano altre tre simili, nell’oceano Indiano, nel Pacifico del sud e nell’Atlantico del sud. L’allarme è scattato anche in Antartico, dove uno studio ha rilevato “l’avanguardia di una nuova ondata” di rifiuti di plastica che potrebbero creare una sesta isola di spazzatura.
Ora una ditta svedese, l’Eletrolux, si è riproposta di raccogliere parte di questi rifiuti , per fabbricare degli aspirapolvere simbolici, che non saranno venduti ma esposti in vetrina per sensibilizzare i consumatori sull’invasione dei rifiuti.
La penisola scandinava,famosa per la sua natura incontaminata, registra ogni anno 20 mila tonnellate di rifiuti, oggi stimati circa in 5.000 metri cubi di isolotti galleggianti. La campagna di raccolta della Electrolux, prevede anche una tappa lungo la costa occidentale della Svezia, a largo di Bohuslan nel Mare del Nord e nello Skagerrak, dove la quantità di rifiuti galleggianti mette a repentaglio l’habitat marino e costiero della provincia svedese.